Per chi non avesse ancora avuto modo di scaricarle, segnaliamo che sono disponibili le slide dei tre interventi che si sono tenuti durante l’Intelli|Sfèra LaunchingWorkshop del 27 aprile scorso.
“L’idea di progresso implica due diversi elementi, egualmente indispensabili. In primo luogo uno sforzo del pensiero, consistente in un raffronto tra due o più stati di sviluppo dell’oggetto in esame. In secondo luogo una misura empiricamente stabilita, che sia capace di servire da strumento per compiere quel raffronto (…) Il concetto di progresso richiede che l’indicatore attribuisca all’ultimo degli stati di sviluppo paragonati un valore superiore a quello degli stati precedenti.”
(R. Michels, Intorno al problema del progresso, Armando Editore, 2011, p. 29)
Il 27 aprile 2018 si è svolto, complice la piacevole cornice di un tranquillo e assolato pomeriggio pescarese, l’Intelli|Sfèra Launching Workshop evento che ha sancito il “debutto in società” di Intelli|Sfèra.
All’interno della Sala Michetti dell’hotel Plaza, di fronte a un pubblico eterogeneo e interessato, si sono susseguiti i tre interventi previsti dal programma, finalizzati ad illustrare la visione di Intelli|Sfèra circa le attività di ricerca, formazione e consulenza nel campo dell’Intelligence delle Fonti Aperte.
Nel progettare l’evento si è scelto di dedicare la maggior parte del tempo a disposizione ai due interventi interdisciplinari tenuti rispettivamente dalla Dottoressa Stefania Fantinelli (area psicologia delle organizzazioni) e dalla Dottoressa Micol Ruffini (area management) che sono stati il vero fulcro e valore aggiunto del pomeriggio.
Per Intelli|Sfèra, infatti, l’intelligence e gli Studi di Intelligence, non possono realmente evolvere ed innovarsi se restano chiusi all’interno del proprio ambito disciplinare; occorre invece perseguire concrete “aperture di fiducia” verso i contributi che possono arrivare da altre discipline che certamente sono molto più antiche, formali e teoreticamente “attrezzate” dell’intelligence.
Durante il suo intervento la Dottoressa Fantinelli ha indicato le possibili aderenze e compenetrazioni tra psicologia e intelligence, in particolar modo relativamente alla qualità dei processi decisionali. L’intervento della Dottoressa Ruffini ha invece illustrato le prassi operative e organizzative attraverso le quali con l’Intelligence delle Fonti Aperte è possibile indirizzare le scelte strategiche delle Organizzazioni.
Entrambi gli speechhanno assai bene illustrato il concetto di “interdisciplinarità attuata” che Intelli|Sfèra persegue, dimostrando come il superamento dei confini disciplinari non solo sia possibile in ogni Organizzazione ma anche indispensabile per ogni disciplina che intenda dirsi tale, OSINT compresa.
Il workshop non ha voluto sottrarsi dall’indagare le difficoltà e gli ostacoli che questo tipo di approccio presenta, per lo più collocati al livello culturale e di atavica resistenza ad un idea di cambiamento (quale che sia).
Da un lato, infatti, l’intelligence continua a considerarsi una disciplina già matura, consolidata, indipendente (ma quale disciplina lo è mai completamente?) forse proprio per questo motivo assai poco incline – al di là dei roboanti proclami istituzionali – ad attivare concrete prassi di borrowing” e boundariescrossing disciplinare.
Dall’altro lato occorre registrare una certa freddezza delle Organizzazioni (che forse sono ancora legate a vecchi modelli di business o forse semplicemente affaticate da una massiccia offensive commerciale di servizi di cyber-intelligence) verso questo modo di intendere la consulenza e la formazione in OSINT come conseguenze diretta delle attività di ricerca disciplinare e interdisciplinare.
E’ un problema sistemico? E’ un problema culturale? E’ un problema di mercati? Certo la sfida è complessa, difficile, ma allo stesso tempo incredibilmente entusiasmante. Una sfida che Intelli|Sfèra intende affrontare con slancio, fondando il suo impegno sul concetto di ricerca e innovazione come “motori” irrinunciabili di ogni attività consulenziale e formativa.
Segnali positivi – al largo dei bastioni di Orione – sembrano esserci.
A noi – esperti, professionisti, imprese, organizzazioni, istituzioni – sta il compito di saperli captare, amplificare, recepire, interpretare ed infine trasformare in soluzioni concrete ed efficaci.
E’ appena stato pubblicato su Fonti Aperte Etc. un nuovo paper che approfondisce la natura e la struttura delle “fonti originarie” (unaffected sources), il funzionamento dei sistemi di classifica e gli effetti sistemici della loro apposizione alle fonti.
Il documento introduce l’idea (non nuova in sé ma certamente innovativa per la disciplina specifica) di impiegare la tecnologia del blockchain per implementare una prospettiva storiografica nella validazione delle fonti, quindi per certificare gli stati sistemici delle proprietà accessibilità e disponibilità che, come sappiamo, concorrono a discriminare tra fonti aperte e fonti classificate.
Il volume è il secondo “step” di una trilogia (che si concluderà con Open Source Intelligence Fusion Layer, in preparazione) attraverso la quale intendo presentare una mi proposta di Teoria Generale per l’Intelligence delle Fonti Aperte.
Un volume, credo, che presenta molti tratti di innovazione e che è imperniato – come anticipo anche nella video presentazione – su un concetto di interdisciplinarità attuata intesa come unico strumento concreto di crescita ed evoluzione disciplinare (qui l’indice dell’Opera).
Spero davvero che incontri il vostro interesse, buona lettura!
Alla data di questo post una sommaria interrogazione del motore di ricerca attualmente più usato al mondo rilascia risultati piuttosto eloquenti: la interrogazione con keyphrase [formazione AND osint] produce 17.700 risultati mentre [corso AND osint] ne produce circa 23.800.
L’impennata (del tutto prevedibile, of course) si ha però con la keyphrase [formazione AND intelligence] che totalizza oltre 551.000 risultati. Più di mezzo milione di URL (al netto degli arrotondamenti dovuti ai risultati simili) dove i due termini in qualche modo occorrono (sebbene, è ovvio, non per forza di cose con la semantica “formazione nel settore dell’intelligence”) e questi sono soltanto i risultati nella lingua italiana.
In questo mare magno di opportunità e codici HTML probabilmente nessuno sentiva la necessità di una ulteriore proposta di formazione nel settore. Noi di Intelli|Sfèra, tanto per cambiare, la pensiamo diversamente.
Convinti della portata innovativa della nostra vision presentiamo oggi ufficialmente la nostra offerta di formazione nel settore dell’Intelligence delle Fonti Aperte e – novità tutta “nostra” – della Unaffected Source Intelligence (l’intelligence delle fonti originarie).
Perciò ci piacerebbe che deste una occhiata alla nostra idea di formazione nel settore “intel” e alle nostre tipologie di corsi, che sono completamente configurabili sulla base di ogni specifica esigenza o richiesta del Cliente.